La nostra prossima mostra è dedicata alla ricostruzione della figura e del percorso di Oreste Bogliardi (Portalbera, Pavia, 1900 – Rapallo 1968), artista di rilievo soprattutto in relazione agli esordi dell’astrazione in Italia, non abbastanza conosciuto e valorizzato. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, Bogliardi alla metà degli anni Venti soggiorna a Parigi; nella fase giovanile dipinge pitture “novecentesche con accenni a sintesi di tipo puristico e metafisico, ma con una supremazia del colore e del disegno” (P. Fossati, 1971).
Negli anni Trenta condivide le esperienze d’esordio di arte non figurativa del gruppo milanese, col quale ha esposto nelle prime mostre a Milano, Roma, Torino. Firma nel 1934 con Ghiringhelli e Reggiani, in occasione della prima mostra Astratta del Milione, una Dichiarazione degli espositori ritenuta il “manifesto” dell’astrattismo italiano e nel 1935 – con De Amicis, D’Errico, Fontana, Ghiringhelli, Licini, Melotti, Reggiani, Soldati, Veronesi – sottoscrive la presentazione-manifesto per la Prima collettiva di pittori astratti tenutasi a Torino, nello studio di Casorati e Paolucci. Espone alla seconda Quadriennale romana del ’35 in una sala dedicata al gruppo e nello stesso anno con gli amici del Milione appare nel Cahier n. 4 di “Abstraction-Création”.
L’ambito di ricerca della mostra verte su quella feconda stagione espositiva del Milione che ha visto in Italia l’affermarsi dell’arte astratta, passaggio che ha coinvolto in modo incisivo anche il percorso di Licini. L’artista, che aveva già maturato per proprio conto all’inizio degli anni Trenta un’evoluzione in senso astratto, riconosce nel gruppo del Milione dei “fratelli in spirito” dopo la condivisione della nona saletta alla Quadriennale del 1935, a cui seguì, pochi mesi più tardi, la prima personale nella galleria milanese.
L’esposizione, curata da Daniela Simoni e Franco Tagliapietra, già docente alle Accademie di Brera e di Venezia, con la collaborazione di Arianna Ghilardotti, traduttrice, editor e nipote dell’artista, presenta la parabola pittorica di Bogliardi dal periodo figurativo alla fase astratta degli anni Trenta, alla produzione più tarda in cui astrazione e figurazione si alternano: saranno esposti quarantacinque dipinti, prevalentemente di collezione privata, molti dei quali inediti.
Il percorso espositivo comprende anche un focus sul Milione con opere esposte da Bogliardi, Ghiringhelli, Reggiani nella prima mostra d’arte astratta del 1934. Questa sezione include anche dipinti e disegni di Licini, Fontana, Melotti, Soldati, De Amicis. In questo segmento di mostra figurano opere del Museo di Villa Croce, che custodisce la collezione di Maria Cernuschi Ghiringhelli, e della Fondazione Fausto Melotti.
La mostra, patrocinata dalla Regione Marche, dall’Accademia di Brera e dalla Galleria Il Milione di Milano, sostenuta dal Comune di Monte Vidon Corrado, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo e dal Rotary Alto Fermano Sibillini, prevede un catalogo con saggi dei curatori Daniela Simoni e Franco Tagliapietra, di Stefano Bracalente e la biografia di Arianna Ghilardotti.